Libro adatto a chi ama i romanzi storici, dettagliato ma non noioso.
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http://imieimagicimondi.blogspot.it/2... Pitti Duchamp La recensione sul blog Mare di Inchiostro: https://maredinchiostro.wordpress.com...
L’Arabesco dell’autrice Pitti Duchamp, fa parte della serie intitolata “D’amore e d’Italia” che ripercorre tutti gli eventi che hanno portato all’Unità d’Italia. È ambientato nell’anno 1821 tra Firenze e Torino e i protagonisti sono la Contessa toscana di padre piemontese Alida Alabardi e il Marchese piemontese Raffaele della Spada. Figlia di un vecchio compagno di armi di Raffaele, la contessina Alida dimostra fedeltà assoluta al Granducato di Toscana. Il giovane Marchese con le sue tendenze liberali lotta affinché nel Regno di Sardegna avvengano i dovuti cambiamenti e rinnovamenti.
Alida entrò nella stanza come un angelo spuntato dal cielo. Raffaele ingoiò a vuoto e si zittì all’istante. Era Venere in persona, in una bolla di profumo di ortensie e con un abito rosa antico indosso. I decori in oro della veste facevano risaltare la massa di morbide onde d’ebano, sciolte sul petto a incorniciare il seno. Il volto simile in tutto a quello della madre, si differenziava solo per gli occhi: due fari ipnotici di un incredibile grigio chiaro che sprizzavano energia, determinazione, intelligenza e… trasmettevano qualcosa di diverso che di primo acchito il Marchese non volle interpretare.
Rispetto al primo romanzo della serie ho trovato un notevole miglioramento nella scrittura di Pitti Duchamp, la lettura risulta così più fluida, più scorrevole e, nonostante il romanzo sia abbastanza voluminoso, si legge in breve tempo. Più matura sia la caratterizzazione dei personaggi che i dialoghi. Forse un po’ troppo prolungata la parte finale del racconto, ma questo secondo il mio gusto personale. L’intreccio con la storia del nostro paese dimostra competenza e amore per le vicende che hanno creato le fondamenta del nostro Stato e della nostra identità di Italiani. Ho apprezzato moltissimo la citazione di Alessandro Manzoni, forse il padre della nostra moderna letteratura italiana, verso il quale siamo tutti debitori. Riguardo ai protagonisti ho trovato la contessina Alabardi molto matura e determinata nonostante la sua giovane età, una ragazza pronta a dare il suo aiuto anche alla temuta rivale, la nobile inglese Sara e, allo stesso tempo, disposta a mettersi in gioco per la sua Patria, restando sempre attenta e informata sulle vicende che la riguardano.
“Possibile che il mio cuore si spezzi al pensiero di lasciarti?” aggiunse sospirando.
“Perché dovrebbe essere diverso? Il mio sanguina” replicò lei.
“Non è mai stato così per me, è la prima volta che penso a quanto sarebbe facile mandare tutto al diavolo per stare qui con te, per fare l’amore con te mille volte su mille prati in fiore”.
“Lasceresti tutto per me?”.
“Lo farei, ma non sarei più me stesso. Se mi ami, lo devo anche a L’Arabesco. Andare via da te è un altro modo di amarti”.
Il Marchese Raffaele, che inizialmente tenta di reprimere l’attrazione per la bella contessina, non può che essere travolto dalla vitalità e dalla freschezza della giovane, solo una volta fa un passo falso, dimostrando di essere una persona fatta di carne e sangue, quindi per questo maggiormente apprezzabile. Prontamente perdonato! La passione che avvolge questi due giovani come una nuvola dall’inizio del romanzo sfocerà in un sentimento sconfinato, che supererà le prove più dure, la separazione, la distanza…
E questa è solo la prima parte della storia! Chissà cosa avrà riservato Pitti per il futuro di Alida e Raffaele? Ma questa è un’altra storia!
Lo consiglio a tutti, soprattutto a chi ama il giusto mix tra vicende storiche e intrecci amorosi.
Recensione a cura di Giunia Fagiolini Pitti Duchamp
1821, Firenze – Torino
Tra l’incantevole Contessina Alida Alabardi, toscana di padre piemontese, e il fascinoso Marchese Raffaele della Spada, suddito sabaudo con tendenze liberali, scatta da subito una scintilla difficile da tenere sotto controllo. Lei è giovane, appassionata di politica e fedele alla casata austriaca degli Asburgo Lorena che guida il Granducato di Toscana. Lui è un nobile furfante, una testa calda, consigliere personale dei Savoia che preme perchè avvengano dei cambiamenti decisivi in Piemonte. In un’Italia risorgimentale scossa da mille tumulti, tra i magnifici scenari di una Firenze ottocentesca e le ambizioni politiche di Torino, si snoda la storia d’amore di due intelletti affini, due anime che si appartengono.
Un omaggio alla Grande Storia dell’Italia, troppo spesso dimenticata, ricca di episodi grandiosi e personaggi dalle vite rocambolesche.
L'arabesco: Prima parte (D'Amore e d'Italia Vol. 2)