Il cervello anarchico By Enzo Soresi
bello ma mi ha messo ansia Nonfiction Un libro affascinante in modo particolare perché l'autore è uomo di scienza ma con una attenzione all'approccio olistico e non riduzionista della medicina.
Apre un sacco di questioni interessanti ma non vuole e non può dare né soluzioni né ricette. nell'excursus dell'opera ci sono alcuni punti più complessi che sono tuttavia fondamentali a capire la nuova disciplina che tenta di spiegare il sistema immunitario, quello endocrino e gli stimoli/risposte del sistema neurologico insieme a quello psicologico.
Si finisce il libro con un senso di incompletezza volendone sapere di più. Non è necessariamente un male, perché si apre un nuovo mondo di ricerca e scoperta personale. Nonfiction
Per tutto il periodo della sua vita fetale, fino al momento della nascita, il cervello sviluppa con l'organismo a cui appartiene una relazione fisiologicamente armonica che si instaura attraverso un network di comunicazioni rappresentate dai neurotrasmettitori e neuropeptidi. Questi messaggeri neurochimici, prodotti dalle cellule del sistema nervoso centrale e del sistema immunitario, influenzano la crescita delle fibre nervose, la plasticità delle sinapsi, il ciclo vitale dei neuroni con la loro morte programmata, determinando l'assetto definitivo del sistema nervoso centrale e periferico. Al momento della nascita l'impatto con i fattori ambientali e le esperienze individuali condizionano l'assetto definitivo del cervello e l'espressione dei geni la cui premessa è quella di raccogliere i suggerimenti dell'ambiente. Alla luce della PNEI (Psiconeuroendocrinoimmunologia) l'autore illustra una serie di casi clinici singolari dandone l'interpretazione scientifica per dimostrare l'importanza di un modello di vita volto a ridurre al minimo il disagio psichico con conseguente prevenzione del danno biologico. Il cervello anarchico
Enzo Soresi ¸ 7 Summary
Questo libro mi è stato consigliato dalla mia insegnante, è una lettura che ho reputato molto interessante, ma credo che per apprezzarlo bisogna avere una minima base di studi di anatomia, in quanto in alcune parti è abbastanza tecnico.
Mi è passato un messaggio, se disgraziatamente si avessero dei problemi di salute c'è da augurarsi di incontrare un medico come il Professore, empatia e umanità sono doti che nella professione medica rendono percorsi dolorosi più accettabili, e parlo purtroppo per esperienza personale. Nonfiction Con qualche informazione scientifica troppo specifica per chi non è del settore medico scientifico.
Oltre a questo è affascinante come il mondo scientifico si sta approcciando sempre più al concetto olistico. Nonfiction La PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologia) è una scienza che si pone l' obiettivo di curare l' individuo nella sua complessità, tenendo conto della stretta relazione tra cervello e corpo. Come si traduce concretamente questo concetto? La PNEI spiega molto bene come una condizione emozionale negativa o di stress cronico possa favorire vari tipi di malattie, dalla banale influenza a malattie più serie, anche di tipo tumorale.
La PNEI rappresenta inoltre la base su cui si poggia la medicina integrata, che dovrebbe operare una fusione tra la moderna farmacologia e le nuove terapie non convenzionali (spoiler: non troverete una apologia dell' omeopatia).
Devo essere onesta, la parte più interessante del saggio è il racconto che fa il prof Soresi della sua professione di pneumologo oncologo, soprattutto di come nel corso degli anni ha sviluppato il rapporto con i suoi pazienti. Più volte viene sottolineato che il dovere del medico non deve essere solo la lotta contro la malattia, ma anche trattare con la stessa attenzione il dolore del paziente e garantirgli un fine vita dignitoso.
La parte saggistica invece mi ha lasciato totalmente insoddisfatta. Nell' ambito degli stessi capitoli si affrontano superficialmente troppi argomenti e si ha la sensazione di leggere un patchwork di informazioni di vario genere, studi scientifici, citazioni di saggi e opinioni personali. Troppo spesso ho avuto la sensazione che l' autore si improvvisasse neuroscienziato, soprattutto quando esprime le sue opinioni sull' uso delle droghe, in buona parte basate sulla sua esperienza personale. Inoltre se si parla di neurofisiologia e psichiatria con tanta disinvoltura è inconcepibile che ci sia un abuso di termini come pazzo e normale, soprattutto in un saggio che si chiama il cervello anarchico! Nonfiction Titolo a mio parere fuorviante, in quanto sembrerebbe un saggio incentrato sul cervello e le neuroscienze, ma in realtà non è così. L'ho trovato a tratti noioso ma comunque contenente alcuni concetti interessanti sulla PNEI e sulla visione unitaria dell'essere umano che sicuramente meritano di essere approfonditi. Nonfiction Molto interessante soprattutto per coloro che lavorano nel campo medico. Il linguaggio in alcuni passi può essere difficile da comprendere, se non si hanno delle basi di studio medico-scientifiche, per cui non posso dire che sia un libro adatto a tutti. Nonfiction